Filippo, il gusto buono di Pietrasanta

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Il Terre di Toscana è ormai un evento grandissimo, sia nelle dimensioni che nei contenuti, ma non sarò io a raccontare questa manifestazione che ormai mi attrae proprio per quello che sa regalare in termini di emozioni sensoriali, piuttosto che per il fatto di essere la manifestazione di “casa” per noi dell’AcquaBuona.

Certo è che, per chi come me parte da lontano per raggiungere la Versilia in questa occasione, vale la penasfruttare a pieno il lungo week end e godere di tutto ciò che questa terra sa dare oltre al contesto ambientale, che in uno spaccato di sole davvero fortunato di questi tempi, affascina sempre con la sua spiaggia infinita, costellata di negozi, ristoranti e locali accoglienti.

Così ho seguito il consiglio dei miei amici e, giunto alla meta la sera prima dell’evento, ne ho approfittato per visitare Pietrasanta, antica città medioevale capoluogo storico della Versilia e della lavorazione artistica del marmo, per passeggiare nel suo centro storico ricco di botteghe e laboratori di artisti e artigiani del marmo e per fermarmi a mangiare in un ristorantino che di piccolo ha solo le dimensioni.

Da Filippo infatti, si entra in un ambiente raccolto, dove il verde dell’arredo, semplice ed informale, domina in una tonalità tenue e rilassante che ho particolarmente apprezzato. Filippo ci accoglie con la cordialità ed il sorriso che mi avevano anticipato, ci eravamo parlati più volte al telefono, durante la giornata, per trovare il modo di incastonare la mia prenotazione all’interno di un carnet abbondantemente esaurito.

Il piccolo passato di verdure ci viene offerto in apertura mentre ci viene raccontato il menù del giorno: va infatti detto che la carta viene costantemente aggiornata e ogni giorno possiamo trovare piatti diversi e rinnovati. Scegliamo un tortino di carciofi con salsa di parmigiano e un’insalata di polpo con cardi, rucola e bottarga di tonno, abbinando uno chardonnay seppure con qualche timore per la presenza dei carciofi amalgamati alla salsa al formaggio. Il tortino è delicato, l’insalata di polpo è interessante ed il cardo è un accostamento insolito che accarezza il palato; ne consegue che il vino accompagna al meglio ogni boccone.

Proseguiamo con dei tagliolini al radicchio trevisano con carciofi e acciugata ed un trancio di filetto di baccalà al vapore servito con ceci lessi. Il primo è piuttosto centrato sul gusto amaricante del radicchio, ma l’amalgama con l’acciugata ne smorza il timbro aprendo ad una sapidità che aiuta. Filippo ci tiene a farci provare un Candia dei Colli Apuani doc, il Gocce di Pietra dell’azienda Podere Scurtarola, che forte di un complesso aromatico composito (Vermentino al 75%, Trebbiano 10%, Albarola 10% e Malvasia 5%) si sposa alla pietanza. Vino piacevole anche nell’accostamento al filetto di baccalà, molto lineare e leggero, fragrante e gustoso.

Il dessert è una torta fondente al cioccolato che abbiniamo ad un meraviglioso Muskat Ottonel Auslese 2008 di Tschida che mi appunto come prossimo immancabile acquisto.

E’ stata una bella serata, in cui abbiamo mangiato bene e tutto è stato all’impronta della leggerezza, un trattamento amichevole e conviviale apprezzabile e scelte azzeccate. Se proprio volessi fare un appunto al cordialissimo Filippo, per migliorare ancora nell’ambito delle mie personali preferenze, opterei per un passaggio ai coperti in tessuto e accarezzerei con po’ più di tatto il portafogli dei clienti (spesa totale per i piatti descritti, distribuiti su due coperti, 80€).

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