Esperienza: è proprio questo ciò che si vive a Firenze a Truffle Experience, il ristorante di Savini Tartufi, realtà toscana attiva dal 1920, aperto poco più di un anno fa all’interno dell’NH Hotel, il più antico della città.
Da poche settimane il ristorante sfoggia nuovi abiti, grazie ad un restyling che lo ha reso meno impostato e più vitale. Gli ambienti sono stati ripensati, e ben pensati, così da ricordare le forme ed i colori del bosco toscano, con sedute in diverse tonalità di verde, e la boiserie e la mobilia in noce. Alle pareti una grande vetrofania del bosco, elemento cardine quando l’argomento è “trifola”, riporta il visitatore in una calda e selvaggia dimensione, ed una serie di fotografie scandiscono i momenti salienti dell’attività decennale di Savini.
Truffle Experience, ode al tartufo, è un locale che potremmo definire praticamente a chilometro zero, dove l’oro bianco e nero arriva da una manciata di chilometri tra Pisa, Firenze e Siena. Qui Savini si dedica alla sua caccia preferita, in una zona della Toscana che è peraltro un paradiso per i cercatori, visto che nel corso dell’anno si sviluppano tutte le varietà andandone a costituire l’intera gamma. Ed è così che a Truffle Experience è possibile ogni giorno farsi sollazzare dal tartufo e godersi un’esperienza piuttosto rara: a seconda della stagione si possono incontrare il nero pregiato, lo scorzone estivo, il bianchetto, l’uncinato ed il bianco, proposti in maniera classica e senza tanti fronzoli che (quella che più ci ha convinti) oppure creativa.
Nel menu un ruolo importante è rivestito dai prodotti a marchio Savini Tartufi come il Tonno del Chianti al tartufo, in partnership con il celebre macellaio chiantigiano Dario Cecchini, oppure le varie salse sempre a marchio Savini, che vengono servite, come antipasto, su crostoni di pane caldo. Sempre tra gli antipasti, da non farsi sfuggire il patè di fagiano, naturalmente con tartufo, che con il nero pregiato, servito grattugiato perché è questa, secondo l’esperienza della casa, la maniera migliore per offrirlo, si trasforma in un piatto che lascia senza parole…se non quella “ancora”.
Tra i primi piatti, a nostro modesto giudizio, i classici tagliolini si aggiudicano il primo posto, seguiti dai paccheri ripieni di pecorino romano, alla carbonara con bottarga di guanciale: un modo diverso e ricco, in ogni senso, per rendere omaggio ad una ricetta tra le più popolari della tradizione italiana. Restando sul semplice, perché come si sa al tartufo basta ben poco per dare bella mostra di sé, soprattutto quando la qualità è eccellente, molto interessanti il tris di tartare piemontese o l’uovo di gallina cotto a bassa temperatura su cialda di crackers e crema di pecorino di fossa, che evidenzia quanto il connubio uovo-trifola non lo batta nessuno.
Non andate d’accordo con il tartufo, ma amate chi se lo sogna anche di notte? Non disperate, perché da Truffle Experience è possibile ordinare -senza tartufo- diverse pietanze presenti in menu. In questo caso il prezzo, che cambia anche in base alla tipologia di tartufo che si può scegliere secondo disponibilità, è nettamente inferiore.
La carta dei vini non è ancora all’altezza di “re tartufo”. Auspichiamo che ben presto – e secondo voci certe sarà così – per il “sovrano” siano trovate degne compagnie vinose con cui sentirsi pienamente appagato e far coppia perfetta.
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Roberta Perna (perna@acquabuona.it): del cibo e del vino non potrei proprio farne a meno ed è così che sulle mie due più grandi passioni ho costruito il mio lavoro e la mia vita. Sono socia di Studio Umami (www.studioumami.com) e titolare di Roberta Perna (www.robertaperna.it), due agenzie specializzate nell’ufficio stampa, nella comunicazione e nell’ideazione ed organizzazione di eventi enogastronomici, sono giornalista pubblicista e sommelier diplomata Fisar. Collaboro da anni con diverse testate di settore come Bargiornale e Ristoranti Imprese del Gusto ed ho due blog, uno che si chiama Roberta Perna ed uno, fondato con altre colleghe giornaliste, “Alla nostra portata”. Insieme a Studio Umami organizzo Life of Wine, evento degustazione dedicato solo alle vecchie annate.