TerraNobile Montepulciano: presentata la nuova associazione di produttori di Vino Nobile

Tempo di lettura: 4 minuti

terra-nobile-montepulciano-logo-okUn Manifesto è notoriamente la dichiarazione pubblica di un movimento culturale o artistico, di una corrente politica o religiosa, che detta -per coloro che decidono di aderirvi- e presenta -all’opinione pubblica- i principi e gli obiettivi del movimento stesso. Trovare quindi un così impegnativo “decalogo” nel settore enologico mi ha incuriosito particolarmente, soprattutto osservando come la struttura di questo Manifesto parta da principi di unità, coesione e condivisione di intenti, prima di puntare sui temi più tecnici legati al territorio e alla vinificazione.

E’ a Montepulciano che si è concretizzata questa interessante iniziativa a firma di dieci produttori del territorio dell’omonimo Vino Nobile, dando contestualmente vita all’associazione TerraNobile Montepulciano. La presentazione è avvenuta lo scorso 15 febbraio in occasione dell’Anteprima tenutasi presso la Fattoria della Talosa, dove l’annata 2015, unitamente a molti altri assaggi di annate precedenti e di Riserve (2013 e 2014), è stata presentata alla stampa internazionale dopo la due giorni alla Fortezza (10-12 febbraio) dedicata agli operatori italiani.

Era diverso tempo che sulla denominazione piovevano critiche legate all’assenza di uno stile distintivo tale da far emergere le peculiarità del Nobile di Montepulciano rispetto alle altre blasonate denominazioni toscane. Non manco di rispetto a un vino che apprezzo moltissimo, se affermo che il Nobile ha sempre vissuto un po’ all’ombra dei grandi nomi che questa regione, estremamente vocata, ha saputo imporre su tutti i mercati del mondo.

Per questo è assolutamente lodevole la voglia che alcuni produttori dimostrano, mettendosi di fatto in gioco con una serie di regole e discipline tecnico-produttive volte a rispettare e valorizzare il terroir di Montepulciano, attraverso una graduale, ma sostanziale, riduzione del ricorso alle molecole di sintesi, per una viticoltura più sostenibile, moderna e di basso impatto ambientale. Attraverso nuove produzioni, in aggiunta al Nobile di Montepulciano (Rosso e Riserva), con due tipologie aggiuntive con caratteristiche peculiari: “Nobile di Montepulciano Tradizione” e “Nobile di Montepulciano Vigne vecchie”, due menzioni che ancora devono avere conferma sulla possibilità di utilizzo, ma che indicano un percorso comunque preciso, quello di un ampliamento delle espressioni enoiche del terroir. Per la realizzazione di questi nuovi prodotti, il regolamento interno dell’associazione prevede:

  1. I Nobile di Montepulciano «Tradizione» e «Vigne Vecchie» devono essere ottenuti da vigneti aventi la seguente composizione ampelografica: Sangiovese e/o Prugnolo Gentile: minimo 85 per cento. Possono inoltre concorrere fino al 15 per cento vitigni complementari come definiti nella pubblicazione “Germoplasma viticolo della Toscana 1 (vitigni a bacca nera)” – edito da ARSIA nel settembre 2005 volume 9 (Cioè solo alcuni vitigni autoctoni a bacca rossa).
  2. Per la menzione Nobile di Montepulciano «Tradizione» la resa di vino non deve essere superiore a 50 quintali per ettaroNon è consentito in nessun caso superare detto limite.
  3. Per la menzione Nobile di Montepulciano «Vigne Vecchie» la resa di vino non deve essere superiore a 35 quintali per ettaro. Non è consentito in nessun caso superare detto limite. I vigneti devono avere un’età superiore a 40 anni.
  4. Il periodo minimo di maturazione in legno deve essere di 12 mesi ed il periodo minimo di affinamento in bottiglia deve essere di 6 mesi.
  5. Le operazioni di imbottigliamento devono essere effettuate all’interno della zona di produzione

Ma ci sono ulteriori intenti che la nuova associazione si propone, per far crescere la qualità e la visibilità del prodotto, come promuovere corsi, incontri, eventi e tavole rotonde per stimolare la crescita professionale, la formazione e l’aggiornamento di tutto il personale che vi opera. Favorire iniziative per la divulgazione della cultura e della storia dei vini dei terroirs di Montepulciano, migliorando la comunicazione e partecipando anche in modo attivo e propositivo all’organigramma e alle attività del Consorzio di riferimento, che resta un interlocutore privilegiato. Inoltre, fra le norme che risultano più restrittive rispetto a quelle presenti nel Disciplinare, i produttori associati si impegnano a non utilizzare pratiche enologiche come: dealcolizzazione, trattamenti termici shock, concentrazione ad osmosi, elettrodialisi, scambiatori di cationi e l’eliminazione della solforosa attraverso procedimenti fisici.

È vero che il nuovo regolamento potrà essere applicato alle uve raccolte dal 2018 in poi, ma già nelle produzioni in corso tutte le altre norme costitutive dell’associazione dovranno essere perseguite, a partire già dal primo marzo, dalla comunicazione formale delle particelle catastali dei vigneti che ogni viticoltore intende destinare alla produzione dei vini a marchio TerraNobile, impegnandosi su quelli a seguire i dettami del Manifesto e che di seguito riporto integralmente:

  1. Una Denominazione si afferma se i produttori lavorano insieme condividendo un obiettivo
  2. È insieme che si scopre e si valorizza il potenziale di un territorio
  3. È essenziale che l’obiettivo sia condiviso dalle Istituzioni del territorio
  4. Il terroir è il lo conduttore che accomuna tutti i vini
  5. La cura dei vigneti è base fondamentale per sfruttare al meglio il potenziale del terroir
  6. Le condizioni pedo-climatiche di Montepulciano sono varie e alla base della personalità dei vini, tipica espressione della Toscana
  7. Il Nobile di Montepulciano è tradizionalmente prodotto da blend di Sangiovese e/o Prugnolo Gentile con vitigni autoctoni toscani, le cui peculiari caratteristiche ne motivano la scelta, può essere prodotto anche con Sangiovese in purezza.

Siamo dunque di fronte a un anno zero per questo areale così ricco di storia, un punto di partenza verso un futuro più gratificante in grado di restituire al lavoro di appassionati e bravissimi produttori quel ritorno commerciale e di immagine che davvero meritano. Perché l’umiltà del confronto, la fermezza delle regole, la forza della coesione, ma soprattutto l’unità di intenti mossa dall’amore per il proprio territorio, sono valori che in questa iniziativa vengono messi sul piatto della bilancia con coraggio, conferendogli uno spessore virtuoso che sicuramente darà i suoi frutti.

Le 10 aziende aderenti

  • Casale Daviddi
  • Croce di Febo
  • Fassati
  • Il Molinaccio
  • Metinella
  • Montemercurio
  • Podere Casanova
  • Romeo
  • Talosa
  • Tiberini – Podere Le Caggiole
Condividilo :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli