Romina Ceragioli, alias Costumista Culinaria, è l’esempio di come si possa trasformare una passione in professione.
Una carriera ben avviata nel mondo del teatro (come costumista appunto) non l’ha fatta desistere dalla sua grande passione per i fornelli. La cucina poi ce l’ha nel sangue, visto che la sua famiglia è stata nel mondo della ristorazione per oltre quarant’anni.
Dopo un inizio quasi per gioco, si trova a cucinare a domicilio per stranieri in vacanza in Italia (soprattutto americani), che poi iniziano a chiamarla sia in patria per eventi privati, che per seguirli in vacanza in giro per il mondo.
Non stento a credere al suo successo. I piatti sono buoni, golosi, non troppo sofisticati, perché alla fine il suo intento è cucinare piatti della tradizione casalinga per poi reinterpretarla in maniera originale, con tocchi anche “esotici” – vedi l’uso di erbe e spezie tipiche di altre culture culinarie – che elevano il piatto. Altro punto di forza è la massima flessibilità e disponibilità nel rispettare le abitudini e le esigenze alimentari dei suoi clienti.
Non mi ero mai imbattuto in un evento privato con la cucina di uno chef a domicilio, ma devo dire che la cena preparata da Costumista Culinaria è stata davvero convincente.
Nasce fra mari e monti e cresce negli anni Ottanta, coerentemente, fra pizze e pastasciutte “mari e monti”, mostrando fin da subito un indistruttibile appetito. Studia fra Viareggio e Camaiore ed eccelle in oratoria e linguistica. Stanco del non apprezzamento vola in terra d’Albione, lì dove esplode la sua passione gastronomica. In uno studio sociologico dell’Università di Oxford viene coniata una nuova categoria da lui ispirata: i “gastrosexuals”.
Torna a casa, mette su famiglia (orgogliosamente), si annoia un po’ finché non incontra il suo maestro Miagi. Grazie a lui riunisce i suoi interessi di natura orofaringea e inizia a produrre le sue prime riflessioni sul cibo. Il bello è che persevera!