Ma alla fine, cosa è davvero il Trastevere diventato luogo cult di tanti giovani e non? La formula che ci gira è in testa è: un posto bellissimo in cui si è installata una enorme mangiatoia. E lo diciamo senza moralismi, nel senso che forse la mangiatoia ha un ruolo nel rendere ancora più belle queste vie che ti fanno vivere una Roma raccolta e “paesana”, con improvvisi sprazzi e viste su quella gloriosa e monumentale, animate e decorate da un verde che sposa i colori dei palazzi fascinosamente consumati dal tempo.
E poi ormai è fluida o liquida anche la fruizione del cibo, perché relegarla ai vetusti e rigidi orari di pranzo e cena? Pizze alle cinque e bruschette alle sei, così sia
E allora, dove terminare una bella e calda giornata di ottobre, con quel giusto languorino che si sveglia a una cert’ora? Una delle soluzioni più semplici è la gustosa invenzione che fu prontamente raccontata da uno Stefano Bonilli appena espulso dal Gambero Rosso e che ricominciava dal suo blog Papero Giallo: il Trapizzino. Gentilissimi e “romanamente “ simpatici, ti offrono in un packaging perfetto questa mirabile fusione di pizza e tramezzino in forma di gustosissime “tasche” dove può stare ogni ben di Dio o quasi.
E quindi, seduti sulle scale di piazza Trilussa ricordiamo il Tramezzino con le polpette al sugo, e quello, sensuale e coinvolgente, con la coda alla vaccinara.
Trapizzino
Piazza Trilussa, 46 – Roma
Tel. 06 5817312
www.trapizzino.it