IostoconScipione

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Non è solo il fatto di trovarsi di fronte a un EVO (o come non mi piacerà questo acronimo!) proveniente dalle colline lucchesi, che in materia olivicola rappresentano né più né meno che un giacimento aureo; e non è tanto la raffinatezza garbata e sfumatissima di questo olio “nòvo” di Pieve Santo Stefano, ad accarezzarti i sensi e a farti star bene.

Il fatto è che qui c’è un di più, e quel di più si chiama Scipione. Scipione parla di inclusione, di accoglienza, di solidarietà, di vicinanza. Proprio adesso, proprio qui, che tutto congiura per il distanziamento, anche fra i nostri cuori.

Il progetto sociale recupera alla vita attiva e alle relazioni umane il disagio psichico di persone over 18, e lo fa in modo mirabile e innovativo nello struggente scenario della Pieve.

Ho solo un piccolo rimprovero da farmi: quando Francesca Bogazzi, patronne dell’azienda agricola e capofila del progetto, me ne ha parlato con quel trasporto, e quella forza interiore, accompagnando alle parole un video di presentazione, ho ben nascosto le lacrime.
Ecco, non avrei dovuto.

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