Montechiari blues

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Moreno Panattoni compie ottant’anni ma conserva nell’animo l’idealità ingenua e sognante di un ragazzino. Ha da poco piantato un nuovo vigneto sulla collinetta antistante la fattoria, lo ha piantato a chardonnay, vuole approdare al suo Blanc des Blancs.
La Fattoria di Montechiari, sulle colline di Montecarlo, è in realtà uno chateau, lo vedi e lo senti.
Da qui puoi godere di una visuale splendida, che cerca e trova altri confini: da Lucca, che sta giù in fondo, si innalza sui picchi delle Alpi Apuane e sui boschi delle Pizzorne, per poi distendersi fino ai monti dell’Abetone, l’ultimo spalto di un fondale che sembra dipinto ma che dipinto non è. Di fronte a te Collodi.

Tornare qui, dopo anni di assenza e nel ricordo di lontane frequentazioni, mi ha fatto un certo che. Per la bellezza dei luoghi certo, ma anche per l’inesorabile passare del tempo che tutto immelanconisce, stendendoci sopra una patina di memorie affettuose e dolci scoloriture che non sai mai se è un bene o un male.
La malinconia ti culla, a Montechiari.

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