La storia di Genuino. Verticale di Giusto alle Balze di Podere Marcampo

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Ma quale delle due immagini qui sopra descriverà meglio la personalità, l’anima di Genuino Del Duca, vignaiolo e ristoratore sulle colline di Volterra, nella affascinante campagna scandita da colline e balze? Quella in cui affetta con autorevole competenza un prosciutto abruzzese di 41 mesi, o quella in cui sorride sereno nel roseto che cura personalmente davanti all’ingresso di Podere Marcampo? Forse tutte e due, perché una esprime la sana passione edonistica per tutto ciò che offre la terra; l’altra rivela quella intima spiritualità che sta sempre dietro le persone di spiccata umanità. E il tutto convive perfettamente.

La storia di questo uomo infaticabile e vulcanico inizia in Abruzzo. È muratore, ma sogna di raggiungere sua sorella negli Stati Uniti. Invece diventa carabiniere e sbarca in Toscana nel 1991, a Saline di Volterra, borgo prossimo alla cittadina etrusca celebre e ricca di fascino. Apre un ristorante, anzi una trattoria, una di quelle dove si fanno delle grandi mangiate, di soddisfazione. In cucina c’è Ivana, la compagna di una vita. Poi il grande salto: a due passi dalla spettacolare piazza dei Priori, in un palazzo storico dove (incredibile ma vero) c’era un’officina per auto, nasce l’Enoteca Del Duca: cucina curata, ambienti eleganti, carta dei vini importante. Nel 2018, dopo 27 anni di onorato servizio, Ivana lascia la cucina e passa la mano ad Antonio Calabrese, il quale, partito dalla Sicilia, era nel frattempo diventato il “secondo” di una star della ristorazione toscana come Gaetano Trovato, ovvero Arnolfo, due stelle Michelin nella campagna senese di Colle Val d’Elsa.

Il 2003 è un anno di svolta, con l’acquisto del rudere di Marcampo, che doveva essere la loro casa e che poi è diventata molto di più. Sì perché dopo la ristorazione, seguendo come spesso accade un percorso inverso, si arriva all’origine, alla terra. Genuino ci mette subito l’anima, piantando le vigne e seguendole una ad una, andando con il trattore a caccia di letame dai vicini allevatori. Provvidenziale l’incontro con l’agronomo Stefano Bartolomei, che trova argille blu con fossili marini, ricche ma che vanno lavorate fino all’estenuazione, altrimenti si spaccano con conseguenze negative sullo sviluppo delle piante. E poi nessuna strada, poche coltivazioni, anzi praticamente solo il favino.

Nel 2017 inizia la collaborazione con l’enologo Enrico Bartolini e l’idea di fare vino (di qualità), che all’inizio sembrava avventata, prosegue con energia affiancando al merlot (ben nota la sua propensione per i terreni argillosi) il sangiovese, il vermentino e l’autoctonissimo pugnitello, piantati su di un totale di 5 ettari faticosamente acquisiti dai vicini.

Da lì arrivano il Vermentino Terrablu, il Marcampo, uvaggio paritario di sangiovese e merlot, con un passaggio di un anno in tonneaux usati di quarto e quinto passaggio, il Severus, un Sangiovese in cui la macerazione dura una quindicina di giorni, con frequenti rimontaggi e l’affinamento di un anno in botti da 24 ettolitri, e il Giusto alle Balze, da uve merlot esposte in modo vario (nord ovest e sud est), che affina un anno in tonneaux nuovi e di primo passaggio.

Ma forse la fortuna più grande di Genuino è quella di avere accanto delle donne brave che lo hanno appoggiato: prima (come detto) la moglie Ivana e poi la figlia Claudia, determinata e infaticabile sotto la dolcezza dei modi, diventata il vero motore di Marcampo. Con lei siamo arrivati all’oggi, all’inaugurazione della nuova cantina, simbolicamente un punto di arrivo a trent’anni dal ristorante di Saline: razionale, autosufficiente, moderna ma testimone dello stile toscano, con l’alabastro come genius loci nel logo realizzato dal maestro Giorgio Pecchioni.

E mentre ci accingiamo a riportare le impressioni della verticale del merlot Giusto alle Balze, ci chiediamo: what’s next, Genuino?

2006
Olfatto affascinante e integro, improntato alla confettura di prugna. La vera sorpresa arriva dal palato: vivo, acido, ricco di sostanza e con uno slancio ammirevole nel finale.

2007
L’affinamento in barrique nuove si avverte nel carattere di questo vino espressivo e persistente che mostra toni balsamici e di liquirizia. Buon fascino nell’esposizione del frutto, anche se forse difetta di sostegno in una beva in cui si scorgono note di cuoio. Finale di buona espressività ma anche in deficit di sfumature.

2008
Finezza, ampiezza e legno integrato nel bel naso di questo vino, solare con i suoi toni di lampone. Beva lineare, scorrevole e fresca, non ingombrante. Tannino fine e lunga scia gustosa.

2010
Un color porpora fitto assai giovanile anticipa un olfatto all’inizio un pochino scomposto e comunque astratto ed essenziale nell’espressione; in bocca, invece, potenza e progressione. E una trama ampia e succosa.

2011
Non particolarmente espressivo ma intrigante con i suoi toni mentolati e di erbe aromatiche.  Diverso e più deciso in bocca: progressivo, pieno, saporito, solcato da un tannino fine e dolce.

2012
Color porpora di bella limpidezza e naso levigato, maturo e persistente. Beva fresca, tesa e intensa, che conduce a un finale che sprigiona energia travolgente.

2013
Bel colore porpora e toni lievi al naso, anche floreali, ma con un importante apporto fruttato. Potente e reattivo alla beva, mostra qualche tono dolce del rovere in un finale impreziosito dalla finezza del tannino.

2014
Affinamento in tonneaux nuovi per questo vino dal naso un tantino timido ma di buona profondità di frutto. In bocca la sostanza è indubbia, ma si avverte qualche difficoltà nello sviluppo e una certa rigidità. Finale astringente.

2015
Ampio, elegante, persistente, profondo al naso. L’ingresso in bocca è fresco e pungente, all’insegna dei toni mentosi; poi è compatto, levigato e rotondo. Una beva di bell’andamento è siglata da un finale di buona dinamica.

2016
Frutto prorompente imbrigliato e modellato con eleganza ed espresso con grande persistenza.  Pienezza e concentrazione ma anche succosità e qualche spigolo qua e là.

2017
Il rovere è ancora da assorbire in un naso maturo che mostra toni di pirite. In bocca la caratteristica che colpisce di più è la grande energia. La gioventù è evidente, il tannino -di bella fattura- ancora da smussare.

Agriturismo Podere Marcampo
Podere Marcampo, 30, Località San Cipriano – 56048 Volterra (PI)
Tel. 0588 85393
info@agriturismo-marcampo.com
info@poderemarcampo.com
www.poderemarcampo.com

Ristorante Enoteca Del Duca
Via Castello, 2  – Volterra (PI)
info@enoteca-delduca-ristorante.it
www.enoteca-delduca-ristorante.it

Altre immagini

Riccardo Farchioni

1 COMMENT

  1. … E non finisce mai lo stupore! Torno da Scansano carico di etichette e produttori nuovi, e già devo ripartire in direzione Montescudaio! O Toscana, un t’avessi mai lasciata!

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