La Scolca per me è sempre stata un mistero. Non riesco mai a realizzare se la circostanza di non essere mai passata sulle mie frequenze esperienziali sia dovuta alla troppa notorietà o alla troppa discrezione. Certo è che la figura nobile di Mario Soldati, da un lato, porterebbe a pensare a una esclusività di matrice artigiana, mentre altri segnali, come la diffusione, il target, i canali distributivi, no.
Insomma, non saprei proprio dirvi se confessare un debole verso un vino della Scolca sia come ammettere che ti piacciono le merendine della mulino bianco. Ormai però, all’ennesima riprova, mi sento spalle larghe abbastanza da fare un outing sincero: il Gavi Villa Scolca ( ritengo trattarsi del prodotto d’entrata) mi dà sempre un certo non so che.
Ha un gusto “antico”, che non apparento a un tempo, o a una particolare epoca enologica. Possiede un “sincretismo” espressivo di sostanza, quasi spiccio, eppoi è teso, terragno, asciutto, ostinatamente secco, oltremodo flemmatico. Non una moina, non un belletto, ma una acidità portante, quella sì, e una sobrietà di passo che mi induce d’istinto alla complicità.
Forse sarò obnubilato dalle troppe merendine, che pure non mangio, ma questo vino evoca in me una essenzialità senza compromessi, ed io a questa suggestione non so sottrarmi.
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Giornalista pubblicista toscano innamorato di vino e contadinità, è convinto che i frutti della terra, con i gesti che li sottendono, siano sostanzialmente incanto. Conserva viva l’illusione che il potere della parola e del racconto possa elevare una narrazione enoica ad atto culturale, e che solo rispettando la terra vi sia un futuro da immaginare. Colonna storica de L’AcquaBuona fin dall’inizio dell’avventura, ne ricopre da anni il ruolo di Direttore Responsabile. Ha collaborato con Luigi Veronelli e la sua prestigiosa rivista Ex Vinis dal 1999 al 2005; nel 2003 entra a far parte del gruppo di autori che per tredici edizioni darà vita alla Guida dei Vini de L’Espresso (2003-2015), dal 2021 rientra nell’agone guidaiolo assumendo il ruolo di referente per la Toscana della guida Slow Wine.