Sfumature di Schioppettino – Vigna Petrussa

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Mutuando il tema di questo approfondimento da uno slogan aziendale, è indiscutibile che lo schioppettino sia un vitigno di grande personalità, in grado di fornire diverse letture del suo essere friulano, indigeno e rappresentativo. Un’uva antica e rara, riscoperta e valorizzata dai viticoltori locali che ne hanno fatto anche un simbolo distintivo e identitario, come nel caso di Vigna Petrussa.

Ci troviamo nel cuore dell’areale di produzione dello Schioppettino, nel comune di Prepotto, dove la famiglia Petrussa vanta una significativa storia al femminile, con tre generazioni di donne dall’animo forte e dal carattere deciso, come il loro vino preferito, quello che infatti hanno voluto declinare in diverse variazioni sul tema per esprimere al meglio tutte le sfumature di un terroir che si riverbera non solo nei suoi prodotti, ma anche nella sua gente.

Da nonna Giuseppina, pioniera nel recupero delle varietà autoctone già negli anni ’50, a Hilde, che con la figlia Francesca persegue con dedizione una filosofia produttiva improntata alla valorizzazione del territorio e al rispetto delle varietà indigene, secondo criteri votati alla qualità e alla sostenibilità, attraverso metodi di coltivazione naturali che privilegiano la biodiversità e il benessere delle piante. Ne consegue una materia prima di pregio, che consente di ottenere vini di grande complessità e temperamento in grado di offrire esperienze sensoriali empatiche con le diverse espressioni del territorio e di chi lo vive.

Schioppettino 2019

Cosa dire di questo vino senza essere banali? Lasciando stare i descrittori più abusati per rappresentare colori e profumi, che mostrano densità, corpo, anima e profondità? Ecco, questo vino mi riporta alla mente l’espressione del viso di un mio amico di origini friulane ormai trapiantato nell’agro pontino, che per DNA ogni volta che ti parla schietto si acciglia un po’, ma lo sguardo è amichevole, ti parla ruvido, ma dice cose che ti entrano dentro e ti convincono con le buone.

Volendo essere didascalici, direi che è più speziato che fruttato, fresco e dinamico, tannico e soffice al tempo stesso, con un respiro forte di sottobosco e una tempra vigorosa ma accattivante. Due anni di affinamento in legno e uno di riposo in bottiglia gli conferiscono questa molteplicità di aspetti che si amalgamano e armonizzano magicamente. Molti vini seguono un protocollo simile e trovano il loro equilibrio, ma in questo qua si apprezzano tutte le sfaccettature che lo compongono, tutti gli spigoli e tutte le rotondità. Avvincente

Schioppettino di Prepotto Riserva 2018

Siamo nella sottozona di Prepotto, precisamente nell’areale di Albana, dove la “ponka” dona tutto il suo patrimonio alla pianta, e il frutto a sua volta sviluppa tutte le potenzialità che ne derivano. La selezione accurata di queste uve, solo nelle annate migliori, unitamente a una vinificazione che allunga di un anno l’affinamento in legno (36 mesi), ci regala un vino davvero elegante e variegato, in cui nulla è lezioso e tutto è essenziale.

I profumi gravitano nell’orbita del floreale con cenni di frutta, timbro vegetale e respiro finemente speziato. In bocca le fragranze si intrecciano fra note di ciliegia matura e sentori di pepe, tabacco e nocciola. La beva è avvolgente e raffinata, si percepisce la potenza che scalpita nel sorso, ma che si contiene per concedersi poco alla volta, stimolando la lingua in ogni sua parte per poi farla schioccare di gusto … ah già … è Schioppettino. Purosangue

Schioppettino Passito Perla Nera 2018

Eccoci alla sfumatura dolce, quella che mette in luce la veste più affascinante e meditativa dello Schioppettino. Prodotto solo nelle annate che lo consentono, prevede infatti una vendemmia tardiva, quando gli acini sono surmaturi, per poi essere lasciati appassire in cassette e vinificati con oculato passaggio in legno (24 mesi in barrique) e riposo in bottiglia (un anno). Una lunga lavorazione che sa di tradizione, che nobilita il prodotto e che regala una declinazione quasi ludica di questo vino, in grado di concedere abbinamenti estrosi così come intime riflessioni.

Dal colore impenetrabile che in controluce si ravviva di riflessi violacei, offre una complessità olfattiva rimarchevole, ricca di aromi fruttati e vegetali, ma soprattutto terziari, tra cui pepe rosa, corteccia, anice stellato, pino mugo e cannella. Al palato non tradisce le aspettative, il fruttato è presente con note di gelso in confettura, ribes e amarena; la spinta acida bilancia il tenore alcolico (peraltro contenuto), mentre la texture del sorso appare densa e pingue senza scadere nello stucchevole, così come la dolcezza, armonizzata da riverberi amaricanti di china e rabarbaro per regalarci un gusto profondo, equilibrato ed avvolgente. Una vera Perla.

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VIGNA PETRUSSA S.S.
Via Albana 47 – 33040
Prepotto (UD) – Italia
web www.vignapetrussa.it
Riccardo Brandi

Riccardo Brandi (brandi@acquabuona.it), romano, laureato in Scienze della Comunicazione, affronta con rigore un lavoro votato ai calcoli ed alla tecnologia avanzata nel mondo della comunicazione. Valvola di sfogo a tanta austerità sono le emozioni che trae dalla passione per il vino di qualità e da ogni aspetto del mondo enogastronomico. Ha frequentato corsi di degustazione (AIS), di abbinamento (vino/cibo), di approfondimento (sigari e distillati) e gastronomia (Gambero Rosso). Enoturista e gourmet a tutto campo, oggi ha un credo profondo: degustare, scrivere e condividere esperienze sensoriali.

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