Quando si parla di ristoranti si parla solitamente di luoghi stellati, cappellati, forchettati e via dicendo. Come se un etichetta posticcia potesse decidere da sola la qualità del cibo e dell’ambiente. Secondo la mia personale visione delle cose, le uniche prerogative SICURE di un ristorante famoso e “parlato” sono due: il prezzo alto e le porzioni microscopiche, a livello ormai del super massiccio bosone di Higgs.
Chi lo dice mai che poco e caro significa anche bello e buono? L’assicurazione che le materie prime provengono da coltivazioni così biologiche e asettiche da competere con gli strumenti chirurgici è spesso un’altra patacca. So benissimo di un ristorante stellato che compra le “famose” materie prime in un supermercato a pochi metri di distanza e che usa abbondantemente il dado per insaporire preparazioni altrimenti scialbe e banali. Ma, come si dice, “noblesse oblige” e i critici perdonano tutto. Fortunatamente il mondo della ristorazione non è solo questo e peggio per chi ne è profondamente influenzato o plagiato sia per convinzione che per interesse.
Poco tempo fa (a giugno), insieme a mia moglie, mi sono recato nuovamente a Carloforte, splendida enclave ligure in terra di Sardegna. Che meraviglia sentire la parlata genovese modulata da quell’accento inconfondibile dell’isola più bella del mondo. E che bagni si fanno nelle calette appartate della Conchetta e della Punta dell’Oca.
E’, ormai, luogo abbastanza conosciuto per presentare qualche ristorante assurto a punto di riferimento. Probabilmente ancora senza patacche, ma indirizzato verso quello scopo fondamentale. Non guardateli nemmeno e prendete una delle tante vie strette che attraversano il paese perpendicolarmente al lungomare. Prima o poi vi imbatterete nell’Oasi, vero gioiello di stile, simpatia e qualità. Purtroppo i prezzi non sono altissimi e potete mangiare pesce di prima qualità, pescato o scelto dai proprietari, senza fare un mutuo. E le razioni –mamma mia che errore!- sono abbondanti. Due pecche terribili che mai faranno arrivare questo luogo al top dei gusti degli esperti. Pazienza…
Accontentiamoci di spendere non più di 35 euro per una ghiotta e sublime mangiata di pesce. Innanzitutto, il tonno. Siamo a Carloforte e il tonno è un “must”. Il carpaccio è un insieme di bocconi sublimi che vorreste non finissero mai. Il condimento leggero, quasi trasparente, permette alla qualità di uscire allo scoperto senza esitazioni. E che dire dell’insalata di mare e degli anemoni fritti?
I primi sono poi uno spettacolo pirotecnico di profumi, sapori e colori. Si va dai ricci, alle vongole, agli scampi e a molte altre varianti. Da non perdere la fregola con le arselle, brodosa e appagante, come DEVE essere la vera fregola sarda. I secondi seguono il pescato del giorno, ma da urlo sono le seppie alla griglia condite con gli aromi della macchia mediterranea. E’ difficile scegliere e meno male che abbiamo avuto qualche sera per cambiare, provare e gioire.
Una cena va però dedicata alla zuppa di pesce (su ordinazione). Dopo un ricco antipasto di mare, mia moglie ed io ne abbiamo preso una sola porzione (scelta consigliata dagli stessi proprietari…). Stupenda! I pesci hanno nomi a volte poco conosciuti (come il pesce prete), ma il piacere è assicurato. Una leggera vellutata di pomodoro copre i capolavori del mare e permette di intingere abbondantemente il pane nel condimento di estrema raffinatezza. E’ stato facile diventare amici di Natalia e dei suoi fratelli Alessandro e Fabio. Siamo anche riusciti a vedere al lavoro la mamma Anna e il papà Raimondo, praticamente segregati in cucina a dar vita ai pregevoli manicaretti.
Molto più difficile lasciare il nostro tavolino inserito nel vicolo laterale, protetto dal maestrale, o quello più grande, nella via principale, necessario per gustare appieno la zuppa. Probabilmente (o forse è meglio dire fortunatamente) non avranno mai stelle e forchette stampate su carta, ma chi avrà il piacere di sedersi ai loro tavoli ne trarrà emozioni vere, genuine e splendenti.
L’ultima sera è giunto uno spagnolo con la moglie. Ha visto la nostra zuppa di pesce e ha mangiato qualche altra meraviglia. Prima di andarsene ha però commentato: “Eccezionale! Domani dobbiamo partire, ma giuro di tornare il prossimo anno. Anch’io voglio assaggiare quel piatto. Se tanto mi dà tanto…”. E se ne è andato con un grande sorriso e siamo sicuri che manterrà la sua promessa. Per quanto ci riguarda… abbiamo già prenotato per il prossimo anno…
Ristorante L’OASI
Via Gramsci 59 – 09014 Carloforte (CI)
Tel.: 0781 856701 – Cell.: 331 4188135
Email: ristoranteoasi@carloforte.net