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Tag: vini piemontesi

Vinitaly 2024, un mondo a parte

In un momento storico in cui la deligittamazione mediatica delle bevande alcoliche annovera e comprende più voci, istituzionali e non, ecco una disamina dell’ultima edizione del Vinitaly, senza farsi mancare suggestioni enoiche raccolte qua e là, fra vecchie conoscenze e cantine meno note (o quantomeno non come meriterebbero)…

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Le Langhe in 40 vini. Barolo e Barbaresco: nuove annate, antiche certezze

Ecco qua un piccolo, nutrito repertorio di assaggi importanti in compagnia di vignaioli vecchi e nuovi del buon bere langarolo, fra etichette di culto, blasoni da difendere, nomi emergenti e “alternativi”. Due, principalmente, le annate in gioco: 2020 per i Barbaresco, 2019 per i Barolo, due annate diverse fra loro ma che paiono saper cogliere le caratteristiche migliori delle rispettive tipologie, legittimandone di fatto una consacrazione a largo raggio.

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13-14/5: Nizza è Barbera, a Nizza Monferrato (AT)

DUE GIORNI DI BRINDISI DEDICATI ALLA «ROSSA PIEMONTESE»

A Nizza Monferrato (AT) sarà Barbera Forum con 70 produttori e 400 etichette. Domenica anteprima della nuova riserva del Nizza Docg. Ospiti la Gorgonzola Dop e i prodotti gastronomici della filiera corta “T’Amo”

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Tenuta Tamburnin e l’ascesa dell’Albugnano DOC

Che nebbiolo e Piemonte sortiscano un inscindibile connubio d’amore lo dimostrano anche territori come quello di Albugnano, dove la tradizione “nebbiolesca” è antica e i vini a base Nebbiolo hanno sempre scandito sia le feste che la quotidianeità. Tanti i segnali di ripresa e di vitalità all’interno del distretto: ve ne raccontiamo uno.

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Le storie

Le storie possono sedurre, lo so. La storia di Carema è una di queste. Esclusiva, eroica, drammatica, nell’immaginario è assurta ad archetipo di storia della

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Barolo 2016 (e non solo) – Note, appunti e suggestioni in 100 etichette. Prima parte

Ai tempi in cui si poteva ancora girare io l’ho fatto. Dalle Langhe per esempio sono riuscito a portare via con me un bel po’di suggestioni riguardanti le nuove produzioni di Barolo e Barbaresco. Così oggi parliamo dei Barolo, dei Barolo attualmente in commercio. L’annata prevalente è la 2016, ma non mancano i “ritardatari”, ancora in pista con la 2015 o in alcuni casi (pochi) addirittura con la 2014. Senza contare poi i Riserva o certe selezioni di vigna, che possono arrivare ad abbracciare millesimi vari.

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I vini del mese e le libere parole. Ottobre 2019

A ottobre rinfresca e a me vien sempre voglia di Nebbiolo. Non so bene perché, ma lo sento nell’aria. In queste 5 bottiglie c’è racchiuso un di più che va oltre le libere parole: è una precedenza emozionale che chiama a raccolta la memoria, e la memoria a volte non la spieghi, te la immagini da dentro.

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I Barolo 2015 (ma non solo): pillole e suggestioni. Prima parte

Ecco qua l’annata 2015, estrinsecatasi nel racconto di oltre cento Barolo e caratterizzata da una generosità alcolica in grado di far prendere certe “pieghe” ai vini. E’ l’occasione giusta per tentare un’analisi della blasonata denominazione sotto gli ultimi chiari di luna, che ci parlano sempre più sovente di annate calde e “selettive”..

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Il Riesling che non ti aspetti: una verticale a Ca’ del Baio

Dici Riesling “italiano” e naturalmente il pensiero corre subito all’Alto Adige, poi al Trentino e solo dopo al Piemonte, nonostante alcune etichette tra Langa e Alta Langa facciano ormai saldamente parte del ristretto novero dei grandi Riesling nazionali. Bene, è ora di aggiornare la nobile lista.

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Barbaresco 2016 e 2015. Il cielo volge al sereno, ma attenti agli eccessi di calore!

Nelle Langhe, un mese fa, ho incontrato la neve. Anzi, le Langhe erano di neve. Ma una neve buona, che ti lasciava transitare per ammirare il paesaggio – paesaggio contundente-, che forse proprio in ragione della nevicata ci è parso più silenzioso del solito, per una volta davvero pacificamente addormentato. Nelle Langhe, un mese fa, è andato in scena lo spettacolo potente di una natura disadorna a cui la casualità meteorologica aveva concesso in dono un manto. E poi il tripudio dei Barolo, dei Barbaresco e dei Roero…

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Con quella faccia un po’ così… Barbaresco 2014. Terza parte: Treiso e + comuni

di Fernando Pardini
Chiudiamo il cerchio per approdare a Treiso, culla di Barbaresco orgogliosi e terragni la cui fisionomia tendenzialmente maschia e austera, in corrispondenza di una annata come la 2014, si è stemperata quel tanto che basta da lasciar emergere buoni doti di freschezza e strutture equilibrate, anche se meno importanti del solito

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Con quella faccia un po’ così… Barbaresco 2014. Seconda parte: Neive

di Fernando Pardini
Alla peculiare e connaturata eleganza dei Barbaresco di Barbaresco, i portavoce più accreditati fra i Barbaresco ’14 provenienti dal distretto di Neive hanno risposto con il carattere, rintracciabile in una trama generalmente più austera ma oltremodo reattiva, instradata spesso da provvidenziali rilievi sapido-minerali

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Con quella faccia un po’ così… Barbaresco 2014. Prima parte: Barbaresco di Barbaresco

di Fernando Pardini
Se le conseguenze di una annata acida e piovosa, nei vini rossi, possono facilmente tradursi in un deficit strutturale, in profili “smilzi” e in una certa rugosità tannica, dobbiamo ammettere che la tipologia dei Barbaresco, in particolare, ha saputo ben districarsi dalle maglie dell’incompiutezza grazie alla esaltazione di talune doti seduttive, insite nel proprio dna, che di nome fanno snellezza, freschezza ed ariosità aromatica

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I Barolo Riserva 2011. Insidie ed eccezioni di un’annata difficile

di Fernando Pardini
Dobbiamo ammetterlo, il primo approccio per così dire sistematico con i Barolo Riserva 2011 non è stato propriamente tutto rose e fiori. Anzi, l’apparentamento per motivi di coincidenze temporali con i Barolo 2013, assaggiati nel medesimo contesto (l’evento Nebbiolo Prima-Grandi Langhe), ha assunto a tratti le sembianze di un confronto impietoso. Eccezion fatta per le “luci traccianti”…..

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Barolo 2013, Barolo “aereo-dinamici”. Quinta parte: Castiglione Falletto e “più comuni”

di Fernando Pardini
Ultima puntata della lunga saga dedicata ai Barolo 2013. Attori principali, i vini di Castiglione Falletto, sottozona di pregio, e quelli le cui uve provengono da più comuni, la cui apparente vaghezza resta fortunatamente solo sulla carta, dal momento in cui questa categoria non è avara di conseguimenti interessanti

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Barolo 2013, Barolo “aereo-dinamici”. Terza parte: Monforte d’Alba

di Fernando Pardini
Già lo annunciavamo le scorse puntate: che se non c’è stata sorpresa nel rintracciare fra i vari cru di Serralunga, Barolo o Castiglione Falletto molti dei vini migliori figli della vendemmia 2013, sorpresa vi è stata nello scoprire così felicemente accordati e sintonizzati sulle frequenze dell’equilibrio i Barolo provenienti da Monforte d’Alba

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