di Leonardo Mazzanti
ARTIMINO (PO) – Giunti alla nona edizione, la Provincia e la Camera di Commercio di Prato insieme alla Strada Medicea dei Vini di Carmignano, coadiuvati da una spumeggiante Marzia Morganti, hanno voluto confermare l’alto livello delle edizioni passate organizzando un evento ricco di appuntamenti enogastronomici e culturali. Ad aprire le danze è stata la famiglia Pinori onorandoci dell’inaugurazione della loro cantina, Imm. Castelvecchio, riprogettata in stile piacevolmente moderno e funzionale all’avanguardia nella zona del Carmignano.
Durante il buffet, al di là dei dati tecnici, sia l’enologo che l’agronomo hanno voluto sottolineare la continua ricerca di rendere il vino sempre più ambasciatore del territorio e della storia di questi luoghi. A tal proposito è stato sottolineato come già Artimino e l’area del Carmignano brillassero di usi e costumi signorili quando Firenze era poco più che un borgo. Di questa cultura storica abbiamo in seguito avuto uno splendido esempio al Museo di Natura Morta di Poggio a Caiano, aperto da quasi un anno, meritevole di una gita “fuori porta” e tappa consigliata vivamente a chi capita in zona.
E’ sorprendente osservare con che dovizia di particolari – quasi scientifica – e gusto sopraffino artisti del genio di Bartolomeo Bimbi, autore principe della raccolta in esposizione della famiglia dei Medici, riproducessero fiori, frutti ed animali. Da segnalare, in tema, due grandi spalliere, magnifiche tavole rappresentanti grappoli di uva numerati e descritti delle qualità allora conosciute.
Cena tipica alla Tenuta di Capezzana dove a fare gli onori di casa è stato il conte Ugo Contini Bonacossi in persona che, con i suoi modi eleganti e gentili, ci ha fatto apprezzare tutta la bellezza delle stanze e degli oggetti in essa custodtali, da poter paragonare la tenuta ad un piccolo museo.
A ben altri tesori conservati in cantina ci ha pensato la nipote Serena, neo Presidente del Consorzio di tutela del Carmignano che a dispetto dell’età sta dimostrando un impegno ed una determinazione degne di lode, mostrandoci, oltre alla zona di vinificazione ed affinamento, la cantina storica dove vengono conservate bottiglie risalenti addirittura al 1925, oggetti d’indubbio fascino per gli appassionati. La cena si è conclusa in dolcezza grazie ai capolavori creati dai bravissimi pasticceri di Prato non a caso vincitori di riconoscimenti a livello mondiale.
Il rientro alle proprie dimore per il pernotto mi ha visto beneficiare della calorosa ospitalità di Alessandro Cocci, Presidente della Strada del Vino di Carmignano, nel suo agriturismo “La borriana”. In stile finemente rustico, adagiato sulle tranquille colline tra Carmignano e Artimino, permette di godere, oltre alla vista incantevole, di una rinfrescante piscina, di un gustoso ristorante e non ultimo, degli ottimi vini della cantina. Da non dimenticare il mitico Argante, olivo millenario, in bella mostra all’entrata del casale. Finita una giornata piacevolmente intensa siamo passati ad una di “duro” lavoro alla monumentale villa medicea “La Ferdinanda” di Artimino.
Dopo i saluti delle autorità, è toccato all’enologo Alberto Antonini presentare la vendemmia 2007 che, grazie all’andamento climatico dell’annata, promette vini di ottima qualità ed eleganza, meno improntati sulla potenza. A seguire, i professori dell’Università di Firenze Nanni e Bandinelli, hanno evidenziato la cooperazione tra ricerca ed aziende vinicole mostrando i vantaggi dell’innesto di chips nelle piante per un miglior monitoraggio delle vigne e la rivalorizzazione di alcune varietà di uve perdute, non a caso già dettagliatamente raffigurate nelle tavole del Bimbi, per rafforzare un patrimonio unico che ci ha sempre contraddistinto (e fatto invidiare) nel mondo vitivinicolo.
Finalmente siamo giunti alla parte più attesa della giornata, l’anteprima dei Carmignano 2006 e del Pinot Nero Tenuta di Bagnolo 2005. In generale i vini si sono rivelati di un bel colore rosso rubino vivo (con leggere variazioni di concentrazione e sfumature), di buona fattura e franchezza.
Carmignano 2006 – Podere Allocco
Naso fresco, frutta rossa e nera di piacevole intensità, note vegetali e ricordi di caffè. Al palato c’è buona corrispondenza, tannini morbidi, leggero legno ancora da affinare e finale un po’ alcolico.
Carmignano 2006 – Imm. Castelvecchio
Naso piuttosto complesso di frutta matura, ciliegia e mora, e spezie. In bocca si presenta di buona struttura ed intensità, l’acidità dà una buona spinta per un finale lungo e piacevolmente amaricante.
Carmignano 2006 – Podere Le Poggiarelle
Naso interessante di frutta con rimandi vegetali che declinano sul rabarbaro e piante officinali. In bocca tannini fini, buona complessità, carnoso, lungo ed elegante.
Carmignano 2006 – Podere Il Sassolo
In questo caso il colore è più intenso e anche al naso è predominante la frutta nera, note di rovo e sentori di inchiostro. In bocca buona corrispondenza con tannini che necessitano ancora un leggero affinamento, molto lungo.
Carmignano Villa di Capezzana 2006 – Tenuta di Capezzana
Al naso la frutta rossa vira su sfumature più dolciastre, vanigliate, note verdi e di sottobosco. La bocca ancora in divenire dimostra una buona trama tannica e giusta sapidità, chiudendo con un finale leggermente astringente.
Carmignano Terre a Mano 2004 – Fattoria di Bacchereto
Due anni in più si manifestano chiaramente all’occhio con riflessi granata, al naso frutta rossa e spezie con una leggera nota eterea. In bocca risulta molto equilibrato, di buona complessità con bella frutta polposa che ne agevolano la beva, buona lunghezza.
Carmignano 2005 – Fattoria Le Ginestre
Frutta rossa fresca, leggera vaniglia e note vegetale. In bocca conferma una buona beva ed eleganza nonostante dei tannini leggermente sopra le righe. Buona lunghezza.
Carmignano Sancti Blasii 2004 – Colline San Biagio
Naso di buona complessità, confettura di frutta rossa e nera, spezie dolci. Bocca corrispondente, rotonda grazie ai tannini morbidi, finale elegante, decisamente un buon inizio per questa prima uscita.
Carmignano Riserva 2005 – Tenuta La Borriana
Naso di frutta rossa molto fresca, quasi vinoso. In bocca diventa più austero e complesso aprendosi a note più vegetali e speziate, tannini vellutati che donano eleganza. Buona la lunghezza.
Carmignano Riserva Vigne Alte Montalbiolo 2005 – Fattoria Ambra
Leggera speziatura di contorno alla frutta rossa e nera e al vegetale. In bocca è piuttosto serioso ed elegante, con una buona struttura e persistenza finale.
Carmignano Riserva Villa Medicea 2005 – Artimino S.P.A
Naso leggermente etereo a disturbare una discreta complessità anche se non particolarmente esplosiva. In bocca si dimostra pronto ed equilibrato.
Carmignano Riserva 2005 – Tenuta Le Farnete
Nella frutta emerge bene la mora, buona speziatura, vegetale e leggera nota di goudron. La bocca armonica, complessa ed equilibrata, rivela degli ottimi tannini e una bella struttura.
Carmignano Riserva 2005 – Piaggia
Naso di buona complessità di frutta nera con piacevole speziatura. In bocca ha una entrata decisa per poi divenire più rotondo e finire leggermente alcolico, gran vino ma al momento ancora leggermente slegato per essere al top.
Villa di Bagnolo 2005 – Tenuta di Bagnolo
L’outsider del gruppo rivela un naso particolarmente fine ed elegante con note evidenti di lampone e rosa per poi rivelare note più minerali e fumé. Gentile la beva dovuta ad una trama tannica elegante supportata da una buona acidità.
Dulcis in fundo la visita a quest’ultima azienda. A spasso per le vigne di pinot nero dolcemente posate sui clivi ricchi di serpentino, il marchese Vittorio Pancrazi in compagnia dell’inseparabile cane Piffero si è gentilmente prestato a rispondere a tutte le nostre domande allietandoci, di quando in quando, con il racconto di simpatici aneddoti. Il passaggio in cantina ci ha consentito di assaggiare anche il rosato e la Riserva Vigna Baragazza 2005.
Mentre il rosato riesce a stregare per le note fresche e floreali, con una beva davvero invitante, la Riserva, frutto di una selezione estrema in vigna, esibisce una concentrazione ed una struttura quasi in contrasto con l’eleganza e la facilità di beva. Dapprima ammalia con le sue note fiorite e di piccola frutta nera, poi turba con una cangiante scia profumata di tabacco, cioccolato, grafite, catrame, sempre in modo suadente e mai volgare grazie anche ad un uso sapiente del legno. Un vino dalle mille emozioni.
Carmignano, piccola perla della Toscana, conquista per bellezza e qualità di paesaggi, beni culturali e prodotti enogastronomici che nulla hanno da invidiare ad altre realtà toscane ben più grandi e famose, proprio grazie alla sua dimensione che risulta essere punto di forza, consente ad un turista consapevole la possibilità di godere del tutto in completo relax. Provare per credere!
Leonardo Mazzanti (mazzanti@acquabuona.it): viareggino…”di scoglio”, poiché cresciuto a Livorno. Da quando in giovane età gli fecero assaggiare vini qualitativamente interessanti si è fatto prendere da una insanabile/insaziabile voglia di esplorare quanto più possibile del “bevibile enologico”. Questa grande passione è ovviamente sfociata in un diploma di sommelier e nella guida per diversi anni di un Club Go Wine a Livorno. Riposti nel cassetto i sogni di sportivo professionista, continua nella attività agonistica per bilanciare le forti “pressioni” enogastronomiche.
Una risposta
complimenti a Leoanrdo per il bel lavoro ! Grazie Marzia