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Tag: nebbiolo

Vinitaly 2024, un mondo a parte

In un momento storico in cui la deligittamazione mediatica delle bevande alcoliche annovera e comprende più voci, istituzionali e non, ecco una disamina dell’ultima edizione del Vinitaly, senza farsi mancare suggestioni enoiche raccolte qua e là, fra vecchie conoscenze e cantine meno note (o quantomeno non come meriterebbero)…

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La malinconica bellezza del nebbiolo

Il nebbiolo fa nascere rossi malinconici. Rossi di grande bellezza in molti casi, certo; ma rossi di carattere malinconico, autunnale, introverso. È un’uva-vino che capisco soprattutto quando parla in modo sussurrato. Se canta con voce piena, spiegata, può riempire di suono tutta la sala-palato, giù giù fino alle ultime file-gola. Ma io resto un po’ stordito, come se avessi le orecchie a due centimetri dalla bocca del baritono.

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Le Langhe in 40 vini. Barolo e Barbaresco: nuove annate, antiche certezze

Ecco qua un piccolo, nutrito repertorio di assaggi importanti in compagnia di vignaioli vecchi e nuovi del buon bere langarolo, fra etichette di culto, blasoni da difendere, nomi emergenti e “alternativi”. Due, principalmente, le annate in gioco: 2020 per i Barbaresco, 2019 per i Barolo, due annate diverse fra loro ma che paiono saper cogliere le caratteristiche migliori delle rispettive tipologie, legittimandone di fatto una consacrazione a largo raggio.

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Tenuta Tamburnin e l’ascesa dell’Albugnano DOC

Che nebbiolo e Piemonte sortiscano un inscindibile connubio d’amore lo dimostrano anche territori come quello di Albugnano, dove la tradizione “nebbiolesca” è antica e i vini a base Nebbiolo hanno sempre scandito sia le feste che la quotidianeità. Tanti i segnali di ripresa e di vitalità all’interno del distretto: ve ne raccontiamo uno.

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SoloRoero (Hai voluto la vigna… e adesso Slow Wine!)

Il loro logo li raffigura in tre a bordo di un tandem, a pedalare armati di bicchiere, bottiglia e zappa. Sul sito si spiegano così: “SoloRoero è un concetto che sta a metà tra il mutuo soccorso e l’economia condivisa, un modo giovane e contemporaneo per dire che insieme è meglio che da soli, che tre è meglio di uno, che viversi come un gruppo è un valore aggiunto anche per il singolo.”

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Diverse declinazioni di nebbiolo

Aerei, slanciati e quintessenziali, i rossi di Valtellina della firma Barbacan disegnano traiettorie sicuramente ispirate dal territorio di montagna, permeate da una classicità austera che alla longilinea misura del sorso uniscono una buona dote di frutto, tale da renderli ben godibili anche da giovani.

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Buona la prima

Il primo Nebbiolo di Francesco Versio, talento giovane di Langa, dopo che i suoi Barbaresco già avevano fatto gridare al miracolo. L’ho bramato tanto perché

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La valorizzazione del cru nella legislazione italiana: le menzioni geografiche aggiuntive (MGA) in Piemonte

Continua la disamina del concetto di cru, e stavolta ci spostiamo nel nostro Bel Paese, a cominciare dalle Langhe, il primo territorio italiano ad adottare le famigerate MGA, menzioni geografiche aggiuntive, che ci dicono che non tutto è oro ciò che luccica, e che nel frattempo sono state rinominate Unità Geografiche Aggiuntive, acronimo UGA, indimenticata figlia di Fantozzi

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I Barolo 2015 (ma non solo): pillole e suggestioni. Prima parte

Ecco qua l’annata 2015, estrinsecatasi nel racconto di oltre cento Barolo e caratterizzata da una generosità alcolica in grado di far prendere certe “pieghe” ai vini. E’ l’occasione giusta per tentare un’analisi della blasonata denominazione sotto gli ultimi chiari di luna, che ci parlano sempre più sovente di annate calde e “selettive”..

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Helpless

C’erano diverse cose che non mi aspettavo, come la scritta 12° su una etichetta di rosso a base nebbiolo, o che l’epitome dell’eleganza potesse essere

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Barbaresco 2016 e 2015. Il cielo volge al sereno, ma attenti agli eccessi di calore!

Nelle Langhe, un mese fa, ho incontrato la neve. Anzi, le Langhe erano di neve. Ma una neve buona, che ti lasciava transitare per ammirare il paesaggio – paesaggio contundente-, che forse proprio in ragione della nevicata ci è parso più silenzioso del solito, per una volta davvero pacificamente addormentato. Nelle Langhe, un mese fa, è andato in scena lo spettacolo potente di una natura disadorna a cui la casualità meteorologica aveva concesso in dono un manto. E poi il tripudio dei Barolo, dei Barbaresco e dei Roero…

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Respiri di Alto Piemonte. Seconda parte

di Paolo Rossi
Ho una canzone che mi ronza nella testa, si chiama Niente di speciale, è di quegli scappati di casa dello Stato Sociale, e due versi calzano a pennello per raffigurare il nebbiolo dell’Alto Piemonte. Qualcosa che ha a che fare con la levità. Che è tutt’altra cosa rispetto alla superficialità

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I vini del mese e le libere parole. Dicembre 2017

di Fernando Pardini
Dicembre mese di consuntivi, smottamenti emotivi, distacchi di spina, feste a comando e promesse più o meno incerte per l’anno che verrà. Aleggia una sana aspirazione alla leggerezza e a non dar tutto per scontato, nei vini così come nelle cose della vita. E se non tutti i cambiamenti (anche di prospettiva) vengono per nuocere, come poter rinunciare a certe granitiche certezze, e al conforto che esse sole sono in grado di offrirci? Tutto questo nei vini del mese, e anche nelle libere parole

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Tenute Sella Lessona

Tenute Sella, Lessona. La grandezza del terroir

di Paolo Rossi
Alla scoperta dell’Azienda vinicola Sella, a Lessona (Biella, Piemonte). Cristiano Garella, enologo e amministratore aziendale, ci guida alla scoperta del particolare terroir del Nord Piemonte, nelle vigne del Lessona e del Bramaterra, e dei raffinatissimi vini che ne nascono.

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Giuseppe Cortese, il Barbaresco che resiste

di Fernando Pardini
Ci sono vini nati per correre. E per arrivare lesti alla meta. Sono lampi fugaci, amplessi frettolosi, dei quali presto ti dimenticherai. Poi ci sono i passisti, che prendono bene il fiato e resistono a lungo, sfiancando alla distanza avversari sopra avversari. Magari non li noti subito, ma li ricorderai per sempre. Sono gli affetti rari

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Cento per cento rosso – I monovitigni

di Riccardo Brandi
Cento sono i vini, tra etichette ed annate, che con mio grande stupore si sono sommate nel lungo lavoro di ricerca e studio intentato nell’universo dei grandi rossi italiani da invecchiamento. Dopo l’esperienza interessante e gratificante nel mondo dei vini passiti, ho voluto sperimentare la stessa tipologia di lavoro in questo affascinante e ben più ampio ambito enologico

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Eraldo Viberti: un Barolo di Borgogna

di Vincenzo Zappalà
Nella frazione Santa Maria del celebre centro di La Morra, cuore del Barolo, Eraldo Viberti produce un vino che riesce a coniugare l’essenza stessa di quelli che possono essere considerati i due più grandi vitigni: nebbiolo e pinot nero.Nella frazione Santa Maria del celebre centro di La Morra, cuore del Barolo, Eraldo Viberti produce un vino che riesce a coniugare l’essenza stessa di quelli che possono essere considerati i due più grandi vitigni: nebbiolo e pinot nero

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Luigi Oddero e la sua “specola” celeste

di Vincenzo Zappalà
A circa un mese dalla scomparsa, vorrei dare il mio piccolo contributo alla straordinaria figura di Luigi Oddero, uno dei più grandi “signori” di Langa. La mia conoscenza diretta è durata veramente un soffio, ma è stata sufficiente per capire la grandezza dell’uomo prima ancora che del vignaiolo. E allora permettetemi questo breve ricordo personale, che dedico dal profondo del cuore alla sua famiglia e ai suoi collaboratori

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Azienda Agricola Taliano Michele: le calze di seta

di Vincenzo Zappalà
Sull’orlo dei dirupi delle Rocche del Roero, a Montà d’Alba, vive e produce splendidi vini la famiglia di Michele Taliano. “Uno per tutti e tutti per uno” è la loro parola d’ordine, che nasce da una vera, sentita e semplice regola di vita: saper capire e seguire i valori dell’esistenza con passione, comprensione e partecipazione. Quando Michele Taliano inizia a parlare non è facile interromperlo. Ma perché poi bisognerebbe interromperlo?

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Ottantamila anni fa

di Vincenzo Zappalà
Tutte le grandi meraviglie dell’Universo hanno un’origine rapida e violenta. Non può quindi essere diversa la nascita di un territorio unico ed irripetibile come il Roero. Il nostro eroe Alimenoh assiste alla “cattura” del Tanaro e ce la descrive con la semplicità e la passione che solo lui poteva possedere

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F.lli Alessandria, la casa del Barolo

di Fabio Pracchia
Camminiamo, io e Vittore, per una Verduno deserta e riflessiva. La nebbia lambisce i contorni delle case, lasciandoci galleggiare fino alla Trattoria dai Bercau, a due passi dalla cantina. Vittore rappresenta la quinta generazione dell’azienda F.lli Alessandria di Verduno

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