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Tag: vini Langhe

I quattro quinti a Barbaresco

Di un (ancora) mirabolante Rabajà 2001 e di come l’architettura di un vino sopporti un certo grado di tensione strutturale indotta dall’alcol, oltre il quale l’intero edificio collassa.

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Vini nuovi dalle Langhe

Con il passare del tempo mi garbano sempre di più i vini nuovi. Simmetricamente, mi annoiano sempre di più i vini di produttori famosi, che vendemmia dopo vendemmia ripropongono il loro famoso Magistrale Riserva della Guarnigione Polacca o l’altrettanto celebre Chianti Classico Enorme Selezione. È in tutta evidenza un problema mio. Che devono fare d’altra parte i produttori famosi, se non riproporsi ogni anno ad alto o altissimo livello? Fanno il loro mestiere.

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Arcipelago Bussìa

A Pasquetta ci ho dato di Bussìa. Per realizzare una volta di più come gli esiti possano essere diversi, pur appellandosi – “essi loro” vini

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Buona la prima

Il primo Nebbiolo di Francesco Versio, talento giovane di Langa, dopo che i suoi Barbaresco già avevano fatto gridare al miracolo. L’ho bramato tanto perché

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Barolo 2016 (e non solo) – Note, appunti e suggestioni in 100 etichette. Prima parte

Ai tempi in cui si poteva ancora girare io l’ho fatto. Dalle Langhe per esempio sono riuscito a portare via con me un bel po’di suggestioni riguardanti le nuove produzioni di Barolo e Barbaresco. Così oggi parliamo dei Barolo, dei Barolo attualmente in commercio. L’annata prevalente è la 2016, ma non mancano i “ritardatari”, ancora in pista con la 2015 o in alcuni casi (pochi) addirittura con la 2014. Senza contare poi i Riserva o certe selezioni di vigna, che possono arrivare ad abbracciare millesimi vari.

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I Barolo 2015 (ma non solo): pillole e suggestioni. Prima parte

Ecco qua l’annata 2015, estrinsecatasi nel racconto di oltre cento Barolo e caratterizzata da una generosità alcolica in grado di far prendere certe “pieghe” ai vini. E’ l’occasione giusta per tentare un’analisi della blasonata denominazione sotto gli ultimi chiari di luna, che ci parlano sempre più sovente di annate calde e “selettive”..

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Barbaresco 2016 e 2015. Il cielo volge al sereno, ma attenti agli eccessi di calore!

Nelle Langhe, un mese fa, ho incontrato la neve. Anzi, le Langhe erano di neve. Ma una neve buona, che ti lasciava transitare per ammirare il paesaggio – paesaggio contundente-, che forse proprio in ragione della nevicata ci è parso più silenzioso del solito, per una volta davvero pacificamente addormentato. Nelle Langhe, un mese fa, è andato in scena lo spettacolo potente di una natura disadorna a cui la casualità meteorologica aveva concesso in dono un manto. E poi il tripudio dei Barolo, dei Barbaresco e dei Roero…

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Barolo 2013, Barolo “aereo-dinamici”. Terza parte: Monforte d’Alba

di Fernando Pardini
Già lo annunciavamo le scorse puntate: che se non c’è stata sorpresa nel rintracciare fra i vari cru di Serralunga, Barolo o Castiglione Falletto molti dei vini migliori figli della vendemmia 2013, sorpresa vi è stata nello scoprire così felicemente accordati e sintonizzati sulle frequenze dell’equilibrio i Barolo provenienti da Monforte d’Alba

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Barolo 2010: tanta roba! Gli imperdibili, seconda parte

di Fernando Pardini
Seconda e ultima parte dedicata ai Barolo 2010. Agli imperdibili. Fra nomi annunciati, grandi cru e reali, interessantissimi outsider. L’annata 2010 ha accompagnato amorevolmente le fasi fenologiche di accrescimento delle uve nebbiolo, assecondandone la proverbiale natura tardiva e consentendo ai vini di sintetizzare efficacemente tutta la forza espressiva ricavabile dai terroir di provenienza

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Assaggiati per voi: Mauro Sebaste (Alba)

di Riccardo Farchioni
Mauro Sebaste il suo territorio ce l’ha nel sangue. Sua madre, Sylla, nota produttrice di vino, era addirittura soprannominata la dama di Langa. Ma poi, all’inizio degli anni ’90, lui ha iniziato in prima persona un nuovo percorso non privo di ambizioni

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Dogliani: non chiamatelo solo “dolcetto”

di Paolo Rossi
MILANO – Sembrava una cenerentola Dogliani, alcuni anni fa: langhe albesi, colline bellissime ma fuori d’un soffio dalle terre del Barolo (Monforte è solo 7 chilometri a nord). Qua il nebbiolo non dà risultati eclatanti; da secoli però si coltiva un vitigno tipicissimo, dal nome ingannatore: dolcetto

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Barbaresco, le ultime annate: Treiso

di Fernando Pardini
ALBA (CN) – L’annata 2009 a Barbaresco -inteso come denominazione- è stata alquanto “selettiva”. I bicchieri, i nostri primi bicchieri, perlomeno ci suggeriscono questo. Una delle cause principali potrebbe stare nella calura insistente protrattasi nelle fasi topiche di accrescimento e maturazione del frutto

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Vignaioli di Langa scendono a Roma

di Franco Santini
ROMA – Nella suggestiva cornice dello storico hotel Columbus, a due passi dalla basilica di San Pietro, è andata in scena la prima edizione di “Vignaioli di Langa”

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